"Prima di togliersi la vita, Guido Pompilj, marito di Vittoria, scrisse un testamento olografo nel quale conferì alla sorella Ada l'incarico di distruggere i suoi documenti. A distanza di tanti anni, non si sa in che modo Ada rispettò la delega del fratello. Dopo la scomparsa di Vittoria e di Guido, l'amata dimora di Monte del Lago rimase a lungo disabitata e cadde in degrado. Alcune carte vennero trasferite al Castel di Zocco, altre confluirono a Todi nella proprietà di Ada. In seguito, gli eredi di Ada cedettero l'arredamento della casa di famiglia ad un antiquario che svuotò i mobili e stipò il materiale cartaceo dentro un sacco di juta, poi venduto a peso. Il ricercatore Romelio Moracci ricuperò il contenuto del sacco in un mercatino di provincia e lo conservò gelosamente per anni. Solo nel 2001 si decise a consegnarlo alla Soprintendenza archivistica umbra che provvide al riordino e alla catalogazione dei documenti, oggi all'Archivio di Stato di Perugia.

E' un patrimonio documentario che arricchisce la conoscenza del periodo veneto di Vittoria Aganoor e, soprattutto, ci offre notizie inedite della sua vita umbra con il deputato Guido Pompilj.

Sono lettere piene di tenerezza. Il taglio è intimo, colloquiale, quotidiano. Lo stato di conservazione non è buono. Alcune sono rovinate dal fuoco che ha distrutto parole e frasi, ma né gli errori di scrittura, né i vuoti di parole influiscono sull'emozione che coinvolge il lettore."

(tratto da Le ultime carte in Aganoor, la brezza e il vento).

Lucia Ciani risiede a Tarcento del Friuli. Giornalista pubblicista dal 1989, ha dedicato quasi un ventennio alla ricerca di notizie sulla famiglia dei conti Aganoor, di cui la poetessa Vittoria è la figlia più nota.

Per altre informazioni sull'opera: NuovaS1 di Bologna

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Indice dei nomi contenuti nel libro

 

Guido Pompilj (1853-1910) fu deputato del 1° collegio di Perugia dall'anno 1886 all'anno 1910 (dalla XVI alla XVIII Legislatura); sottosegretario di Stato al Ministero delle Finanze (Gabinetto Saracco 1900-1901) e al Ministero degli Affari Esteri (Gabinetto Giolitti 1906-1909). Fu eletto per due volte plenipotenziario all'Aja per il Congresso della pace, nel 1899 e nel 1907.

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